A cura di Assunta Giordano
Prodotta da Wildside e Fandango, in collaborazione con HBO e Rai Fiction, regia di Saverio Costanzo, è arrivata sul grande schermo “L’amica geniale”: la storia tratta dalla tetralogia della misteriosa scrittrice Elena Ferrante. La trasposizione del primo romanzo è una miniserie di 8 episodi che ricalca in maniera fedele la storia delle due protagoniste Elena Greco (Lenù)e Raffaella Cerullo (Lila).
La storia si apre con una telefonata: Rino, il figlio di Lila chiama Elena –ormai anziana- chiedendole aiuto per ritrovare sua madre scomparsa. Da questo momento la narrazione è un enorme flashback raccontato interamente da Elena partendo dall’infanzia per passare poi all’adolescenza delle due ragazze. Elena e Lila nascono e crescono in un rione di Napoli degli anni ’50, molte cose accomunano le due bambine: famiglia povera, genitori severi e, più di tutto, la passione per la lettura e poi per la scrittura. La loro vita esiste solo all’interno del rione e mai al di fuori di esso, conoscono il mondo secondo le dinamiche del quartiere e non oltre. Entrambe desiderano continuare a studiare ma, in un contesto sociale di povertà e patriarcato violenti e privi di prospettiva, solo Elena potrà farlo, poiché Lila non avrà mai il permesso da parte del padre, riuscirà soltanto a terminare le scuole elementari.
Il punto di svolta nella loro amicizia arriva proprio con la separazione dei loro percorsi: sono entrambe bambine intelligenti, ma c’è una genialità innata in Lila che provocherà sempre in Elena ammirazione,attrazione e insieme invidia, come tutte le cose di cui si ha paura. Le loro vite si intrecciano tra loro e con tutti i personaggi del rione, così reali e insieme così crudeli che le due bambine diventano i due diversi volti di un non identificato quartiere popolare: l’intelletto e la riflessione contro l’impulso e la genialità. Lila è sfacciata, indurita dalla vita, la sua corazza sembra una forzatura e una maschera indossata da una bambina, il suo istinto la guida nella vita incessantemente, ma soprattutto il suo carisma trascina Elena in ogni singolo passo.
Tra i tanti personaggi di questa storia c’è anche Mimmo Ruggiero che interpretail padre di Gigliola, il pasticciere del rione.
Cosa significa per la tua carriera questo ruolo?
Credo che il successo della serie sia una vera rivoluzione, un produzione italiana che riesce ad avere un tale successo, pur non avendo grandi nomi, è una vittoria per tutti noi, per ogni singolo attore – e non solo – che con sacrificio e dedizione si è dedicato a questo lavoro. Quasi tutti noi attori proveniamo dal mondo del teatro e per molti questa è la prima volta in una produzione di tale spessore.
Come ti sei avvicinato al mondo dello spettacolo?
Fin da piccolo sono stato appassionato di intrattenimento e soprattutto di musica, ho suonato il pianoforte, la chitarra, ho studiato canto. Ho cercato di mettermi dalla parte dello spettatore e ho cominciato con le imitazioni e con il cabaret, è stata la parte iniziale della mia carriera ed è ancora tuttora la mia vocazione: ho sempre osservato mio padre “intrattenere” i proprio clienti in ogni modo possibile sempre con una risata, forse devo proprio a lui questa mia inclinazione.
La recitazione com’è arrivata nella tua vita?
Mi sono sempre reputato uno showman, ma ben presto ho affiancato a questa definizione anche quella di attore: ho frequentato un’accademia teatrale a Roma per tre anni e ho conseguito il diploma da attore. Ho cominciato quasi subito con il teatro continuando con le serate di cabaret e varietà. Il teatro è ancora oggi – purtroppo – una forma d’arte che sembra essere destinata a pochi o comunque che non raggiunge un pubblico molto vasto, nonostante per me sia un’espressione altissima che, anzi, credo debba essere insegnato nelle scuole, che debba arrivare ai bambini ed è proprio per questo che io faccio anche spettacoli per i più piccoli, le più pure e sincere forme di spettatori. Attualmente sto lavorando con la mia compagnia teatrale: siamo in giro per Roma con il musical de “Il fantasma dell’opera” e dall’anno prossimo il tour partirà per tutta l’Italia.
[adrotate group="4"]