Ad Angri un laboratorio politico per una lista popolare da presentare alle elezioni

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Appuntamento per lunedì 18 dicembre alle ore 19 presso la Casa del Combattente di Angri, in Piazza Doria.
Il 18 Novembre al teatro Italia di Roma i ragazzi e le ragazze del centro sociale Ex-Opg Je So Pazz di Napoli hanno lanciato una sfida al paese: creare una lista popolare da presentare alle prossime elezioni politiche.
L’idea alla base di questa sfida è: “siccome i politici e i partiti non rappresentano i nostri interessi, cioè gli interessi dei lavoratori, degli studenti, dei disoccupati, dei giovani, italiani e immigrati, delle donne e di tutte le fasce sociali più deboli di questa società, perché non ci rappresentiamo da soli?”
E così, il 18 Novembre a Roma, decine di realtà politiche e sociali italiane, lavoratori, comitati di lotta, singole esperienze di resistenza, hanno preso parola, si sono riconosciute in questo progetto e hanno deciso di prendervi parte. Dal giorno successivo, in circa 50 città e piccole province d’Italia, si sono organizzate assemblee territoriali per rilanciare il progetto e iniziare a discutere dei temi che costituiranno il programma elettorale.
Anche ad Angri hanno deciso di accettare questa “sfida” e organizzare una prima assemblea cittadina aperta a tutti. Si legge sulla pagina facebook: “Vogliamo riprendere parola su tutto ciò che riguarda le nostre vite, vogliamo che la rassegnazione e l’apatia che regnano in tutte le piccole città di provincia come la nostra lascino il posto alla presa di coscienza collettiva che solo il protagonismo popolare e il mettersi in gioco in prima persona ci permetterà di cambiare lo stato di cose presenti. Invitiamo tutte le persone, le associazioni, le realtà sociali e culturali presenti in città a partecipare a questa prima assemblea. Partiamo dalle nostre esperienze personali e associative e iniziamo a confrontarci sui nostri bisogni reali e sulle esigenze del nostro territorio. Mettiamoci in rete e poi scriviamo insieme questa nuova pagina della storia politica del nostro paese. Riprendiamo parola! Riprendiamoci i nostri spazi!”

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